Gli influencer dominano i social network, dettano i trend e guidano le masse. Ma non è finita qui: sono anche i promotori ideali della vostra realtà alberghiera. In fondo, i potenziali ospiti si fidano di più del giudizio di altri viaggiatori, come dimostra il successo dei portali di recensioni. Chi desidera lavorare sulla propria immagine, però, punta ora più che mai sul mondo dei social. Qui, gli opinion maker sono i dominus incontrastati. Infatti, attraverso i loro post, sono in grado di raggiungere rapidamente innumerevoli utenti all’interno della community e di promuovere determinati marchi, rafforzandone di fatto la brand image. Un punto a loro favore è che sono più autentici e credibili dell’autopromozione, poiché esprimono un giudizio “dall’esterno”. Il loro grado di ascendenza dipende dalla presenza sui social network e dalla reputazione online. Ciò significa che più sono amati e seguiti, più facilmente riescono a orientare l’opinione generale su un prodotto o un marchio.
Inoltre, questa figura si è ormai affermata anche nel settore dei viaggi. Secondo una ricerca di Forbes Magazine, i primi dieci influencer nell’ambito “Travel” hanno un totale di 17 milioni di follower su Instagram, Twitter, Facebook e YouTube. Il fatto che singoli individui vengano elevati a modello da seguire da un numero così elevato di potenziali clienti rappresenta un dato non trascurabile per un’azienda. Tuttavia, non tutti quelli che si professano opinion maker possono essere definiti tali. Il rischio per i manager di hotel è di contattare soggetti interessati unicamente a trascorrere una vacanza gratis più che a fornire un valore aggiunto in termini di marketing. La domanda, dunque, sorge spontanea: come posso scegliere per il meglio? Abbiamo elaborato per voi una check-list con i criteri da considerare.
1. Seguito
Il numero di follower e l’intensa attività sui social possono fornire informazioni sulla serietà e sull’ascendente di un influencer.
2. Interazione con i follower
Qual è la reazione dei follower ai post? Se interagiscono mettendo “mi piace”, commentando e condividendo, significa che l’influenza è radicata. Dopotutto, non è importante solo la quantità ma anche e soprattutto la “qualità”, tanto dei contenuti pubblicati quanto delle persone che seguono il profilo social.
3. Stile della richiesta
Spesso, gli opinion maker entrano direttamente in contatto con gli alberghi per avviare una collaborazione. Dallo stile di scrittura, si può riconoscere in fretta chi o cosa si nasconde dietro alla richiesta. Formulazioni vaghe o standardizzate e incertezze linguistiche nella corrispondenza costituiscono un chiaro campanello d’allarme.
4. Argomentazione
Chi fa sul serio adduce argomentazioni convincenti nella richiesta, evidenziando il valore aggiunto che può apportare all’hotel. Se queste mancano e viene proposta direttamente una cooperazione senza ulteriori spiegazioni, si vede che non ha nulla da offrire.
5. Gruppo target
Mega influencer con un numero di follower da 500.000 a 1,5 milioni possono attirare l’attenzione della massa, ma gli interessi della loro cerchia sono diversificati. Inoltre, svolgono un ruolo importante l’autenticità e la possibilità di immedesimazione. I fan emulano i loro modelli, vogliono essere come loro. Se lo stile di vita del vostro gruppo target si differenzia troppo da quello dell’opinion maker, viene meno l’influenza al di fuori di Instagram e co. Ciò non porta a un rafforzamento dell’immagine né a una prenotazione effettiva. Il nostro consiglio è di puntare su micro influencer con 10.000-100.000 follower. Oltre a lavorare in modo più mirato, spesso sono più genuini e credibili.
In conclusione, se volete fare questa scommessa, investite con coscienza e prudenza! Ponetevi le seguenti domande: cosa vi rende unici? Qual è il vostro target e quale influencer ha follower con un profilo simile? Non esistono temi troppo specifici. Avventura, yoga, vino, vacanze con bambini… per ogni argomento c’è il profilo giusto!
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