TRENDS

Il cibo di domani

L’alimentazione è lo specchio dei prossimi sviluppi, poiché riflette i trend evolutivi, salutari, sociali ed economici. Ogni anno, la nutrizionista austriaca di fama internazionale, Hanni Rützler, esamina attentamente le abitudini alimentari e ne descrive gli effetti sulla società e sulla gastronomia nel suo Food Report. Durante la nostra intervista, ci presenta lo scenario del 2020.

Lei è considerata una stimata ricercatrice di tendenze alimentari e nel suo ultimo report parla di “snackification”… Cosa dovremmo immaginarci esattamente?
Al giorno d’oggi i pasti tradizionali, quali colazione, pranzo e cena, vengono sempre più sostituiti da spuntini, intesi come mini pasti. Il cibo, dunque, deve saper rispecchiare il carattere frenetico e imprevedibile della società odierna, soddisfando le esigenze individuali.

Potrebbe farci alcuni esempi?
Tutto può diventare un mini pasto, purché sia fresco, di alta qualità e sano. Particolarmente apprezzat, in questo senso sono le verdure di ogni tipo.

“L’uomo non è più solo ciò che mangia, ma anche ciò che consapevolmente non mangia.”

Come reagisce il settore della gastronomia a questo trend?
Stanno emergendo concetti sempre più innovativi al fine di offrire snack sani e di alta qualità. La classica proposta di primo, secondo e dolce scompare dalla tavola per lasciare spazio ad alternative più creative… non vogliamo più stare seduti a lungo. Per questo motivo, i food truck, ad esempio, sono molto gettonati.

Ciononostante, ci siederemo ancora insieme a tavola?
Certamente… ma forse non più tanto spesso. In passato si usava pranzare insieme, oggi, invece, ci si riunisce a cena.

È emersa una nuova consapevolezza nel voler conoscere l’origine, la produzione e la trasformazione degli alimenti.

Quale sarà la distribuzione del consumo di carne?
Sempre più persone seguono la cosiddetta dieta “flexitariana” che prevede un consumo contenuto e oculato di proteine animali, prediligendo tagli di alta qualità e costosi. Inoltre, si vogliono informazioni sulla provenienza e sul metodo di allevamento dell’animale.

Dai pascoli alla città: l’Urban Food è sulla bocca di tutti. Di cosa si tratta?
Come già accennato, stiamo sviluppando maggiore consapevolezza nel voler conoscere l’origine degli alimenti, dalla produzione, alla trasformazione fino al consumo. Diventiamo sempre più scettici anche nei confronti degli additivi. Nei ristoranti di città non manca l’offerta di piatti vegani o vegetariani e, inoltre, emergono nuove forme di coltivazione direttamente nelle aree urbane.

Questo ci porta al nostro ultimo argomento, l’imballaggio degli alimenti. Ci sono cambiamenti anche per questo aspetto?
Assolutamente sì. Il problema a livello mondiale della plastica non può più essere negato, motivo per cui le aziende sono invitate a realizzare imballaggi con materiali sostenibili o, addirittura, a creare sistemi che non necessitino di alcun imballaggio.